lunedì 12 dicembre 2011

Il portoghese non paga.....



E finalmente dopo tante indiscrezioni, gossip, notiziuole, mormorii, quisquilie, voci di corridoio e chiacchiere da barbiere che hanno sempre riguardato gli altri, portandone allo scoperto lati ridanciani e maliziosi, è venuto il momento di entrare in prima persona "cum laude" nel mio blog come protagonista. Un po' come il Morgante muore dalle risa, cosi' anche io sono cascato nella trappola dell'eccesso di confidenza, la "ubris", l'unico peccato che neanche gli Dei perdonano.
Siamo a Fortaleza, Brasile, Stato del Cearà.
E' la capitale del vento, la Mecca di kite surfer, windsurfer e sportivi nautici. Essendo sulla punta piu' a est del Brasile si espone a venti praticamente costanti.
Il Comandante mi chiama sul ponte di comando per fare gli annunci dell' arrivo in porto e mi raccomanda: "....c'e' tanto vento, ricorda di dire agli ospiti di portarsi una giacca".
Il mio portoghese e' piuttosto rustico e improvvisato, un dialetto genovese con alcune inflessioni sud americane e un paio di -ao alla fine delle parole.
Ora dall' alto della mia superbia e dal basso della mia ignoranza, mi sono detto: "come si dirà "giacca" in portoghese? Sicuramente si dirà "Jaca" con una "a" centrale un po' strascicata "
Parto con l'annuncio: "Sioras y siores bom dia e bemvindos em Fortaleza......y nao esquessen di trazer uma JACA....... " (.....e non dimenticate di portare una jaca....)
Purtroppo per me, Jaca in portoghese non vuole dire giacca.
Jaca e' un frutto tropicale.
Dopo 5 minuti alla reception si e' creata la fila:
"Porque uma Jaca? Aonde posso encontrar uma Jaca? Possu trazer uma banana? "
La caccia alla jaca era cominciata.......si credeva fosse una specie di raccolta di cibo per i poveri di Fortaleza o una specie di pranzo al sacco tropicale.........
Quando la confusione era arrivata al massimo, mi ha avvicinato la hostess portoghese e con un sorriso malizioso mi ha consigliato di fare un altro annuncio......ricordandomi che...."giacca" si dice "Casaco", non Jaca........

2 commenti:

  1. Mal di mare...
    Natale 2003, Costa Victoria...
    Vengo immancabilmente colpita dal mal di mare visto che attraversando il Canale di Sicilia il mare era così agitato da non permettere nemmeno alla nave di fermarsi in porto come previsto...Non nuova a questo tipo di "malessere", cercavo di raggiungere la mia cabina sperando che sdraiandomi avrei potuto placare il mondo intorno a me...accompagnata, anzi, sorretta, da mio marito e con i miei figli allora piccolissimi che mi orbitavano intorno...ci avviciniamo alla cabina, dove la nostra cabinista, dolcissima e gentilissima,, si preoccupò di darmi dei consigli... in spagnolo... "Senora, mareo no bueno....tiene que comer manzanas...coma manzana, senora, manzana verte..."
    Avendo studiato un po' di spagnolo al liceo...avevo capito il messaggio...ma mi mancavano le forze anche per sillabare un semplice Gracias....mio marito,a quel punto esordisce.... "hai sentito cosa ha detto...le melanzane....devi mangiare le melanzane verdi....ma sulla nave dove le prendiamo? dici che ce le hanno?"
    Per fortuna ormai non soffro più il mal di mare...

    RispondiElimina
  2. ehm...ops! ho dimenticato di specificare, per chi non avesse dimestichezza con lo spagnolo, che "manzana" vuol dire "mela"...

    RispondiElimina