martedì 20 dicembre 2011

Mondi paralleli







Negli ultimi due giorni mi sono accaduti due piccoli eventi che mi hanno reso il Brasile particolarmente simpatico. Sono piccole storie di quotidianità, aneddoti di poca rilevanza ma nella mia prospettiva molto significativi.
La prima storia ha per luogo Ilhabela, isola tropicale di fronte a San Paolo.
Il prodotto tipico è l'Acai (leggi Asaì) una specie di granita di un frutto simile al mirtillo condita con muesli, miele e banana.
Nella mia curiosità di provare ogni cosa nuova, mi sono comprato questo granitone. Costava 5 Real Brasiliani (circa 3 Euro). Dal portafoglio tiro fuori due banconote da 2 Real e diversi spiccioli. Il totale che avevo in mano era 4 Real e 60 centesimi. Non essendo sufficiente, tiro fuori la banconota da 20 Real. Il gestore del chiosco mi dice " No tem problema, dai as monedas". Non volevo lo sconto, volevo pagare il giusto. Lui ha insistito affinchè gli dessi meno del dovuto ma mi liberassi dagli spiccioli. Ho accettato la cortesia non senza rimanere un po' stupito dal gesto. Mi tornava alla mente quando dalla giornalaia sotto casa mia ho comprato la Repubblica con l'inserto che costava 50 centesimi in piu'. Ne avevo solo 30. La giornalaia mi ha apostrofato: "Ehhhhh beliiiiiiiinnnnnnn........" per cui ho fatto a meno del giornale.....oppure quando al supermercato  per 20 centesimi di sacchetto ho dovuto cambiare 50 euro.





L'altra storia è di oggi pomeriggio.
Eravamo con la nave a Santos, sono andato a correre sul lungomare e come d' abitudine mi sono portato un sacchettino con un po' di denaro per emergenze o per compare da bere a fine corsa per evitare disidratazione. Oggi, dopo aver sudato per una ora e mezza arrivo davanti a un carretto che vende Caldo de Cana.
Il caldo de cana è il succo che esce dalla spremitura di bastoni di canna da zucchero attraverso una macchina schiacciatrice. Una bevanda meravigliosa. Ordino immediatamente mezzo litro di Caldo De Cana che tiro giu' in un sorso, poi un altro, poi e' il momento di pagare i 10 Real........e mi accorgo che il mio sacchettino con il denaro non è piu' in tasca, mi e' cascato da qualche parte durante la corsa. Non ho un soldo e non so come pagare.
In un moto di disperazione chiedo alla padrona del carretto di accettare il mio Ipod come garanzia di pagamento, sarei andato a cercare il sacchettino nella vana speranza di ritrovarlo.
La signora categoricamente ha rifiutato il mio Ipod dicendomi "Vaya con Deus.....".
Torno di corsa sul percorso effettuato con nessuna velleità di ritrovamento.
E invece....incredibile.......dopo 15 minuti di corsa a ritroso......una sagoma nera si staglia nell'erba della passeggiata lungomare di Santos....il mio sacchettino!!!!!   Con ancora 150 Real dentro!!!!!! Festeggiante, torno di corsa al carrettino felice di poter saldare il mio debito.
La signora si stupisce e si rallegra del mio ritrovamento.
Finalmente procedo al pagamento: 10 real per i due caldo de cana e decido di dare 20 real per omaggiare la onestà e la fiducia della signora che è anche nonna di una nipotina di pochi anni e sicuramente non è multimilionaria.
La signora categoricamente rifiuta il mio omaggio ed esige di essere pagata solo 10 real. Nonostante la mia insistenza non vuole sentire ragioni, vuole solo i 10 real delle bevande. Con un certo imbarazzo pago 10 Real, ringrazio e me ne vado.
Mi si è aperto il cuore.
Per molte persone questi aneddoti possono essere di poco valore, per me sono pieni di significato.
Non voglio dire con questo che cose del genere da noi non succedano.
Mi ha mostrato che la scala dei valori sociali, economici, etici e morali qui sono molto diversi rispetto a quelli in cui sono cresciuto.
Mi sono venute in mente la crisi, la disoccupazione, il dito medio di Bossi, le lacrime della Fornero, la manovra fiscale, gli scioperi......
Forse la crisi non è un fattore economico-sociale, ce la portiamo dentro, è uno stato d'animo distorto,un atteggiamento sbagliato nei confronti del prossimo prima ancora che una situazione finanziaria.
Ed ora.....caldo de cana e acaì per tutti !!!!!!!!


sabato 17 dicembre 2011

Tombola!!!!!!!



Oggi sono andato a prendere un caffè al bar della nave.
Il cameriere è un uomo che conosco da diversi contratti, un barman indonesiano di nome Ambu Sampunapyan.
Ambu ha sempre il sorriso stampato in volto, una cortesia e una facilità al sorriso sincera, genuina, non artefatta. E' sempre disponibile, gentile e sembra sempre di buon umore. E' sempre un piacere andare a prendere un caffè da lui.
Oggi ordinando il caffè gli ho chiesto:
"Ambu, do you know what does your name mean in Italian?"
" yes, it means TERNO"
" No, AMBU it does not mean TERNO, it means AMBO, two numbers......"
" Yes, AMBU is TERNO"
" No, AMBU is two numbers, TERNO is three numbers"
" Yes I know, My name is AMBU and it means TERNO"
"No, three numbers is TERNO, two numbers is AMBO and you are AMBU, ok?"
" Yes, AMBU is two numbers......TERNO"
.........
"Ambu, do you ever play lottery?"
" No, never"

Lo ho guardato negli occhi.
Aveva ancora quello stesso sorriso imperturbabile da cui traspariva la noncuranza e la indifferenza di chi ha imparato ad affrontare la vita con leggerezza senza preoccuparsi troppo, senza cercare di essere sempre perfetto.
La saggezza di chi prende la vita come viene.

Siamo esplosi a ridere entrambe in una lunga e incomprensibile risata.
Alla fine mi sono rivolto a lui:
"Ok, Mr TERNO....un cappuccino, please.........." 
Un grande maestro di vita.

martedì 13 dicembre 2011

Me and Michael






 

Salvador Bahia, terza città del Brasile.
Michael Jackson ha girato qui al Pelourinho, la parte alta della città, il video di "They don't care about us".
Circondato da centinaia di tamburi e dalla banda Olodum in un ritmo vibrante di batucada brasiliano, Jacko scendeva dalle strade del Pelourinho tra passetti, movimenti plastici e mosse feline in una marea umana colorata.
Come Michael, così anche io, dopo aver respirato qualche microparticella rimasta negli oggetti sfiorati da Jacko e dopo aver calcato le stesse pietre calpestate da lui, come posseduto dalla taranta pugliese mi sono messo a ballare in strada un ballo convulso e adrenalinico.
Solo una acqua di cocco mi ha riportato sulla terra liberandomi dall' incantesimo.

















E così la giornata è scivolata via, tra sogni di gloria e balli da celebrità, mangiando fejoada e bobò di camaroes, ascoltando Carlos Jobim e Caetano Veloso, passeggiando a piedi nudi per la spiaggia Praia dell' Ondina, osservando il mondo dalla Prassa do Elevador Lacerta in compagnia di amici colleghi.......maravilhosa Salvador...........


lunedì 12 dicembre 2011

Il portoghese non paga.....



E finalmente dopo tante indiscrezioni, gossip, notiziuole, mormorii, quisquilie, voci di corridoio e chiacchiere da barbiere che hanno sempre riguardato gli altri, portandone allo scoperto lati ridanciani e maliziosi, è venuto il momento di entrare in prima persona "cum laude" nel mio blog come protagonista. Un po' come il Morgante muore dalle risa, cosi' anche io sono cascato nella trappola dell'eccesso di confidenza, la "ubris", l'unico peccato che neanche gli Dei perdonano.
Siamo a Fortaleza, Brasile, Stato del Cearà.
E' la capitale del vento, la Mecca di kite surfer, windsurfer e sportivi nautici. Essendo sulla punta piu' a est del Brasile si espone a venti praticamente costanti.
Il Comandante mi chiama sul ponte di comando per fare gli annunci dell' arrivo in porto e mi raccomanda: "....c'e' tanto vento, ricorda di dire agli ospiti di portarsi una giacca".
Il mio portoghese e' piuttosto rustico e improvvisato, un dialetto genovese con alcune inflessioni sud americane e un paio di -ao alla fine delle parole.
Ora dall' alto della mia superbia e dal basso della mia ignoranza, mi sono detto: "come si dirà "giacca" in portoghese? Sicuramente si dirà "Jaca" con una "a" centrale un po' strascicata "
Parto con l'annuncio: "Sioras y siores bom dia e bemvindos em Fortaleza......y nao esquessen di trazer uma JACA....... " (.....e non dimenticate di portare una jaca....)
Purtroppo per me, Jaca in portoghese non vuole dire giacca.
Jaca e' un frutto tropicale.
Dopo 5 minuti alla reception si e' creata la fila:
"Porque uma Jaca? Aonde posso encontrar uma Jaca? Possu trazer uma banana? "
La caccia alla jaca era cominciata.......si credeva fosse una specie di raccolta di cibo per i poveri di Fortaleza o una specie di pranzo al sacco tropicale.........
Quando la confusione era arrivata al massimo, mi ha avvicinato la hostess portoghese e con un sorriso malizioso mi ha consigliato di fare un altro annuncio......ricordandomi che...."giacca" si dice "Casaco", non Jaca........

venerdì 9 dicembre 2011

Condizioni meteo



La signora Ada di Ascoli Piceno, durante la attività dell'osservazione delle stelle di due giorni fa, era rimasta delusa dalla cancellazione della presentazione a causa delle nuvole che oscuravano il cielo.
"Allora Direttore non si vedono le stelle questa sera?"
Eh no, cara Signora, purtroppo il cielo è nuvoloso e non si puo' effettuare la visione"
"Mah...........mi sembra così strano qui all'equatore.........mi dica una cosa , è il buco dell' ozono che provoca questa foschia? C'e' anche qui all'equatore? "
  

giovedì 8 dicembre 2011

Torcida Brasileira




Cari tutti
ricomincia il freddo invernale in Italia e quindi "Dicembre andiamo, è tempo di migrare.......".
Cosi' come la sula o l'albatros migrano stagionalmente alla ricerca dei climi temperati quando inizia a fare freddo, cosi' anche io al primo raffreddore mi allontano dai lidi natii dopo una breve e neanche troppo riposante pausa ......e ricomincia la stagione invernale a bordo per la stagione in Sud America.
Ad ogni modo non e' dato lamentarsi, visto che  adesso sono in Brasile e la temperatura minima oggi a Fortaleza era di 27 gradi centigradi. Sono imbarcato da una settimana e abbiamo appena completato la traversata oceanica, passando da Malaga, Casablanca, Tenerife, Capo Verde e finalmente Fortaleza. Domani Recife, poi Maceio, Salvador Bahia, Ilheus, Rio De Janeiro e Santos.
Voglio inaugurare il primo post della stagione invernale con la piu' bella che ho sentito da quando sono imbarcato.
Il DJ in saletta durante la cena si rivolge con aria seria al collega durante una conversazione: " scusa, mi chi è il personaggio rappresentato nella statua con le braccia aperte a Rio de Janeiro?"
L'animatore, rimasto betabloccato dalla domanda, credendo che il DJ stesse scherzando, risponde "....è.....è.......Ronaldo........" e il DJ:
"Ronaldo?.......ma non era la statua di Gesù Cristo?"

Che la stagione abbia inzio..........!!!!!!!!
Un saluto a tutti