sabato 22 ottobre 2011

Con te partiro'





Cari tutti,
dopo cinque mesi di estenuante attivita' giochi , spettacoli, conferenze, eventi, inaugurazioni, cene, cocktail e intrattenimenti di ogni genere e forma, e' finalmente venuto il momento di scendere a terra in vacanza!!!!
Domani e' un giorno speciale per me perche' e' il giorno del mio sbarco.
E' un momento molto strano da descrivere, un tumulto di emozioni che si addensano nel cuore, la gioia della indipendenza riconquistata, la tristezza del dovere dire addio a tanti amici e arrivederci a chissa' quando, le amicizie, gli affetti, tutto cio' che fino ieri era scontato e abituale, oggi assume un sapore dolce-amaro di un' esperienza unica che non verra' ripetuta, la destinazione finale dell' ultima volta.
Anche la araba fenice doveva sentirsi cosi' quando moriva e risorgeva dalle proprie ceneri, una micro-morte per rinnovarsi, per evolversi, per spingersi oltre.
Nonostante tanti anni di esperienza a bordo, non mi sono ancora abituato al melanconico saluto dell'addio dell' ultimo giorno, a quel senso di perdita.....e' un momento che vorresti che passasse e che non te ne accorgessi nemmeno , come se ti trovassi gia' automaticamente seduto sul tuo divano di casa a ricordare i bei momenti e le meravigliose esperienze che hai vissuto durante la stagione, senza dover soffrire il groppo in gola di salutare gli amici di sempre e le persone a cui hai voluto bene.
Ma in fondo e' proprio questo che ci rende umani, che ci rende vivi, il saperci emozionare, commuovere, soffrire.........il sapere che nonostante ci siano sempre difficolta' da affrontare ne e' valsa comunque la pena...........
Oggi vi voglio salutare con una delle mie poesie preferite, che riassume come solo i poeti sanno fare l' essenza di una filosofia di vita, la sintesi della felicita', il sentimento di gratitudine che provo per la nave e per i miei amici.
Un caro abbraccio a tutti e a prestissimo
Andrea


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

P. Neruda

2 commenti:

  1. E, invece, cosa provi quando riparti...nei giorni che precedono l'imbarco...cosa ti aspetti da ogni viaggio, dalle persone che incontri...colleghi, passeggeri...come riesci ad accordare tutti gli strumenti di questa enorme orchestra...e a sintonizzarti con migliaia di persone...così diverse tra loro...?

    RispondiElimina